Siamo giovani, siamo uguali

scambio_integrazione_migrazioneDue classi della scuola secondaria e di avviamento pratico di Poschiavo incontrano gli allievi di un corso di integrazione del canton Basilea. Un bell'esempio di accoglienza e di confronto con l'altro. Le voci dei protagonisti: gli allievi. (Fonte:mybernina.ch)

Nel mese di marzo 2016 Marco Donnicola, di origini grigionesi e attualmente docente presso una scuola d'integrazione per immigrati a Basilea, insieme con la sua collega Erika Jäggi, ci contattò in previsione di una giornata di scambio tra noi allievi dell'allora 2B e la sua classe. La proposta ci sembrò subito allettante, soprattutto in concomitanza con la tematica "le nostre responsabilità verso le persone che vivono in povertà" previsto dal programma cantonale di etica.

Detto e fatto. Ecco che l'areale scolastico si colora grazie alla presenza di una dozzina di giovani tra i 15 e i 19 anni provenienti da Siria, Afghanistan ed Eritrea. Un attimo di titubanza. Qualche bisbiglio. Occhiate di sottecchi... e poi via a stringere nuove amicizie e a gustare quanto di squisito i nostri ospiti avevano preparato per noi. A coronare la giornata, che contemplava qualche attività sportiva ma soprattutto lo scambio di visioni e di esperienze di vita, i dolci realizzati da noi con la maestra Daniela.

Quando ci è stato comunicato che avremmo incontrato una classe di ragazzi profughi, siamo rimaste un po' perplesse. Non sapevamo bene cosa aspettarci, date le diverse informazioni che circolavano – e circolano tuttora – riguardo all'immigrazione.

I ragazzi che abbiamo conosciuto erano tutti più grandi di noi. Inizialmente c'era un po' di apprensione tra le nostre classi ma, arrivata l'ora di pranzo, ci sentivamo già più a nostro agio e riuscivamo a interagire con spontaneità.

È stata un'esperienza interessante che ci ha fatto conoscere nuovi amici e ci ha insegnato ad andare oltre i pregiudizi.

Carolina e Wanda


L'idea che ci hanno proposto i nostri insegnanti ci ha da subito colpiti. Di certo, trascorrere una giornata in compagnia di persone provenienti da vissuti diversi dai nostri ci interessava, ma allo stesso tempo ci incuteva un minimo di insicurezza. Queste insicurezze generali erano forse causate dall'influsso dei media su questa tematica. In più, in Valposchiavo, non siamo abituati alle differenze etniche che si possono trovare in tutto il mondo.

Inizialmente eravamo un po' scettici e imbarazzati a presentarci a queste persone, ma quando il nervosismo iniziale è passato, abbiamo fatto conoscenza con questi ragazzi e ci siamo divertiti molto! Nonostante questo non ci siamo azzardati a fare troppe domande sul loro passato difficile.

Possiamo affermare che sono ragazzi come noi, malgrado abbiano vissuto situazioni che noi non possiamo neppure immaginarci e ora sono qui in Svizzera dove sperano in un futuro migliore. Questa giornata ci ha fatto riflettere molto.

Damiano e Gabriele


Quando ci hanno fatto la proposta di passare un pomeriggio in compagnia di una classe di immigrati eravamo un po' scettiche. Gli aspetti che ci preoccupavano maggiormente erano la lingua e i nostri diversi stili di vita.

Durante questa giornata abbiamo però capito che questi non potevano essere degli ostacoli, anzi, abbiamo potuto conoscere a 360° una cultura diversa dalla nostra. Alcuni di noi hanno avuto anche la fortuna di ascoltare le storie del lungo viaggio che li ha condotti fin qui. È stato infatti molto interessante che loro si siano aperti a noi e ci abbiano raccontato situazioni così personali.

Anche se le nostre culture sono abbastanza differenti abbiamo capito che, sotto sotto, abbiamo anche molte cose in comune. Questa esperienza ci ha sicuramente aiutato ad ampliare i nostri orizzonti.

Elisabeth e Gianna


Quando ci hanno dato la notizia dell'incontro, siamo rimaste un po' scettiche a riguardo, forse perché non sapevamo cosa capitasse, o forse solo per via dei mille pregiudizi che ci eravamo fatti a causa dei problemi – ancora attuali – che ha portato l'immigrazione. Mai ci saremmo aspettate una cosa del genere! Dopo questa giornata la nostra opinione è cambiata radicalmente.
La lingua all'inizio è stata un ostacolo, ma col passare della giornata comunicare è diventato più semplice, perché in quel momento la grammatica non era la cosa più importante, bensì il sapersi divertire insieme, ed è quello che è accaduto!

Giocando e mangiando assieme si sono sviluppate amicizie impensate, anche solo per un giorno. L'età e i diversi colori della pelle hanno creato un'atmosfera anomala, ma al contempo migliore del solito.

Noi conosciamo i fatti e i danni che ci annunciano i telegiornali ogni giorno, e con questo incontro siamo venute a conoscenza anche dei loro punti di vista, a cui prima non credevamo.

Francesca e Jeanne


Quando ci è stato comunicato che ci saremmo incontrati con gente di Eritrea, Siria e Afghanistan abbiamo reagito in modo strano perché non sapevamo come potessero essere. Saranno simpatici e gentili o antipatici e chiusi?

Ci siamo subito accorti che l'ipotesi giusta era quella positiva. Con loro ci siamo divertiti perchè erano molto simpatici e ci intendevamo tramite la lingua tedesca. Giocando assieme a calcio ci siamo divertiti veramente tanto e grazie alle squadre miste abbiamo imparato a giocare assieme.
È stata proprio una bella esperienza e sarebbe da rifare.

Gioele e Mirco


Al momento dell'incontro con la classe della scuola d'integrazione per immigrati di Basilea, dobbiamo ammettere che siamo stati colpiti dalla voglia di conoscerci. Nonostante le esperienze che hanno vissuto, sul loro viso era presente un sorriso contagioso.
Durante le attività svolte in compagnia, abbiamo avuto l'opportunità di approfondire le nostre conoscenze con giovani di altre realtà. Pensiamo sia stata un'avventura speciale, speriamo che in futuro si possa ripetere un'attività simile a questa.

Nicola e Sinan