Mesocco: 3° rango alla Giornata svizzera dello sport scolastico

Maienfeld

Eravamo molto contente di partecipare, per la seconda volta, alla finale dei Campionati svizzeri delle scuole secondarie, a Basilea, con la nostra squadra, in rappresentanza della scuola secondaria di Mesocco. La squadra era formata dalle mie compagne di classe Alice, Chiara, Fabiana, Lea, Lena e da me.

Ma come è stato possibile tutto ciò? Andiamo con ordine: a scuola, durante le ore di ginnastica, il nostro maestro, Ulderico Rosa, ci ha proposto più volte di giocare a pallavolo e le compagne che non avevano mai seguito un allenamento di pallavolo hanno avuto la possibilità di migliorarsi e prepararsi mentalmente e fisicamente per un torneo. Allo stesso tempo si è rafforzata tra di noi quella complicità indispensabile per giocare bene divertendosi, ma soprattutto per vincere.

Così, nel novembre dello scorso anno, il nostro docente e Patrick Mottis, presidente della società Moesa Volley, ci hanno accompagnato a Maienfeld, dove si svolgeva il torneo cantonale delle squadre provenienti dalle scuole secondarie grigionesi.

Qui ci siamo divertite molto, perché è stato bello conoscere altre persone, con le quali abbiamo stretto delle nuove amicizie, ma soprattutto abbiamo fatto ciò che ci piace, ovvero giocare a pallavolo.
La giornata è stata abbastanza lunga, ma i nostri accompagnatori ci hanno incoraggiato a non mollare e a dare il massimo. Patrick, grazie alla sua esperienza, ci ha dispensato dei consigli utili per dare il meglio durante le partite.

Finita la giornata a Maienfeld, eravamo molto soddisfatte ed entusiaste del risultato raggiunto: il primo posto ci qualificava per la finale a Basilea! In quel momento non potevamo immaginare come sarebbe stato il 22 maggio, infatti quel giorno è stato qualcosa di unico, che tutte noi ricorderemo con tanta gioia, ma anche con un velo di malinconia.


Sara Denicolà

 

Il torneo a Basilea

Quando siamo arrivate al centro sportivo per la colazione, cominciava a diffondersi tra di noi un po’ di agitazione, ma eravamo tutte determinate a fare del nostro meglio.
Prima dell’inizio delle partite, tutti i giocatori sono stati riuniti sulle tribune, ed una dopo l’altra sono state presentate le squadre di tutti i cantoni, una francese ed una del Liechtenstein. Sono poi entrate in scena delle ballerine e con loro abbiamo fatto una sorta di riscaldamento. L’atmosfera era bellissima, pur essendoci molte squadre di diverse località che parlavano diverse lingue.

Abbiamo disputato la prima partita contro il Basilea. Credo sia stata la più difficile del primo girone, ma la vittoria ci ha incoraggiato a crederci. Per passare il turno, dovevamo arrivare al primo o ai primi posti del nostro girone, ed essendo arrivate prime, abbiamo poi dovuto affrontare le squadre più forti. L’unica partita persa è stata la semifinale contro il Vallese; questa però è stata anche la più emozionante. Non si poteva prevedere chi avrebbe vinto, visto che eravamo molto simili di livello, e di conseguenza l’atmosfera si faceva sempre più tesa. Quando è stata fischiata la fine della partita, stavamo perdendo solo di un punto, e per questo rimane un po’ di delusione ancora adesso, ma potevamo comunque arrivare sul podio o ripetere il risultato dell’anno precedente. L’ultima partita non è stata facile, ma sapevamo di potercela fare e di poter conquistare l’ambito terzo posto, e così è stato.

La premiazione, sia pur veloce, è stata un momento importante. Inizialmente hanno elencato tutte le squadre, dall’ultima alle prime tre; a questo punto la nostra squadra è stata invitata a salire sul podio, e ad una ad una ci sono stati consegnati una medaglia ed un pallone come ricordo. Anche se potevamo fare meglio, l’orgoglio di essere riuscite a portare sul podio la squadra di una piccola valle è veramente grande.


Chiara Franco

 

Una medaglia nazionale per la scuola di Mesocco

Ad inizio torneo la tensione era già alta, poiché questo è il nostro ultimo anno alle scuole secondarie e sapevamo che era anche l’ultima possibilità per ottenere una medaglia nazionale. Noi ragazze eravamo determinate a raggiungere uno dei tre gradini del podio.

La prima partita si è rivelata come una vera battaglia, infatti non eravamo preparate, né mentalmente né fisicamente. La tensione si è fatta subito sentire: dato che era una partita a tempo, bisognava partire subito in vantaggio. Giocando di tattica, ci siamo aggiudicate la vittoria contro la squadra che, a fine torneo, è arrivata seconda.

Fino ai quarti, le squadre avversarie non si sono rivelate imbattibili e, prese dall’entusiasmo, siamo arrivate con facilità a giocarci l’accesso alle semifinali contro la squadra che l’anno precedente ci aveva strappato la medaglia di bronzo. Volevamo la rivincita e l’abbiamo ottenuta!

La semifinale è stata tosta: un punto di differenza ci ha impedito l’accesso alla finale. Dopo un primo momento di sconforto, abbiamo ritrovato la concentrazione necessaria per ottenere la medaglia di bronzo e, lottando fino alla fine, ce la siamo meritata.

Un’indescrivibile emozione per la scuola di Mesocco, che per la prima volta ha vinto una medaglia ai Campionati svizzeri.


Fabiana Mottis

 

Il viaggio e i suoi inconvenienti

Siamo partiti martedì pomeriggio da Bellinzona con il treno, diretti verso Basilea. Il viaggio d’andata è stato tranquillo e lungo, ma grazie alla nostra scorta di cibo siamo sopravvissuti. Il viaggio di ritorno invece è stato più emozionante. Dopo la premiazione, con le medaglie ancora al collo, siamo saliti su di un tram strapieno. Il tram era in ritardo e, quando si è fermato davanti alla stazione, avevamo circa due minuti per arrivare al nostro binario. Così io e Alice abbiamo fatto uno scatto da far invidia a Usain Bolt. Arrivate al binario, siamo salite sul treno. Dopo alcuni istanti ho cominciato a chiedermi dove fosse il resto della squadra e Alice mi ha fatto notare, con una lieve nota di panico nella voce, che eravamo sul treno sbagliato e che il nostro treno era quello di fronte. Scese di corsa, siamo salite sul treno giusto due secondi prima che partisse. Da quel momento, il viaggio è proseguito tranquillamente. 


Lena Stenz

 

Basilea 2019

L’esperienza vissuta a Basilea è stata ricca di emozioni e di momenti divertenti. È stato un grande piacere per me poter ritrovare i miei vecchi compagni di Mesocco, poiché ora frequento la scuola di Roveredo e non ci sono spesso occasioni per trascorrere momenti come questi.

A Basilea non ho solo passato del tempo con i miei amici, ma ho anche potuto conoscere nuove persone come ragazzi grigionesi che partecipavano come noi al torneo. È stato molto divertente incontrarli e farci il tifo a vicenda. Anche se loro parlavano tedesco e noi italiano, siamo riusciti a capirci bene. Spero di rivederli presto.

A livello sportivo l’esperienza è stata molto soddisfacente, perché, anche se la nostra squadra non era composta da giocatrici di pallavolo come le squadre avversarie, abbiamo conquistato un terzo posto storico. Siamo state ricompensate per averci creduto!

Sono state due giornate che mi porterò per sempre nel cuore.


Lea Toschini

 

Il punto di vista di una sportiva “solitaria”

Giocare e allenarmi a pallavolo è stata un’esperienza diversa e molto entusiasmante. Io infatti sono una sportiva, ma pratico uno sport individuale, cioè lo sci di fondo; per questo motivo è stata un’esperienza insolita.

La pallavolo è uno sport di gruppo, dove ci si incoraggia a vicenda, ci si sostiene, ci si aiuta e ci si sopporta. L’esperienza è stata molto bella, proprio perché c’era un grande spirito di squadra. Ci incoraggiavamo sempre, sia quando si segnava il punto, sia quando si sbagliava.

Secondo me è sicuramente un’esperienza da riproporre, non per forza nella pallavolo, ma magari in altre discipline.


Alice Fasani