Torna il premio Federica Spitzer

Dotato di 10.000 franchi e alla sua quinta edizione, il premio Federica Spitzer sostiene progetti di istituti scolastici pubblici e privati del settore medio, medio superiore e professionale che educano alla presa di coscienza dei genocidi, delle persecuzioni o dei totalitarismi contribuendo a prevenire l’insorgere di conflitti razziali, culturali e religiosi e favorendo riflessioni e attività di scambio interculturale e interreligioso fra gruppi di alunni.

Le candidature devono essere inoltrate entro il 30 settembre 2022 alla Fondazione Federica Spitzer. L’esito del concorso sarà reso noto nei primi mesi del 2023. 


I dettagli sulle modalità di partecipazione, come pure il testo completo del bando di concorso sono consultabili all’indirizzo: www.fondazionespitzer.ch .

Fondazione Federica Spitzer 
La fondazione, costituita a Lugano nel 2015, ha come obiettivo di far memoria dei genocidi, delle persecuzioni e dei totalitarismi e di contrastare il razzismo, promuovendo il valore della libertà e la comprensione fra popoli, culture e religioni diverse e valorizzando l’opera di testimoni di umanità e di resistenza alle barbarie. La Fondazione s’ispira alla figura umana di Federica Spitzer (1911-2002), sopravvissuta al Lager di Theresienstadt dove era stata deportata con i propri genitori, che ha vissuto a Lugano dal 1946 al 2002 e alla quale la Città ha nel 2016 dedicato una via. Durante gli ultimi anni della sua vita Federica Spitzer ha deciso di consegnare l’esperienza drammatica di deportata e di reclusa nel Lager in un libro (“Anni Perduti”, pubblicato dall’ editore Dadò) e di incontrare i ragazzi delle scuole ticinese per dare testimonianza. 

Nell’intento di dare continuità all’opera di testimonianza di Federica Spitzer presso i giovani, la Fondazione ha deciso di istituire il Premio Spitzer - con scadenza annuale - riservato agli istituti scolastici e ai docenti del Canton Ticino e del Grigioni italiano che si distinguono per iniziative in sintonia con gli scopi della Fondazione e, in particolare, che si attivino a educare a una presa di coscienza delle radici dei genocidi e dei conflitti fra razze, culture e religioni e alle modalità per superarli.