Un inizio dell’anno scolastico con lo sguardo verso il futuro

rifless.2013 277di Dante Peduzzi, ispettore scolastico del Grigioni italiano

L'anno scolastico che sta per iniziare sarà un anno un po' speciale per tutti coloro che hanno a che fare con il mondo della scuola, a iniziare dagli allievi, dai loro genitori, dagli insegnanti e anche per le autorità scolastiche. Con il primo di agosto è infatti entrata in vigore la nova Legge Scolastica cantonale che sostituisce quella ormai sorpassata del 1962, ritoccata a più riprese, l'ultima volta nell'anno 2000.

Il Cantone dei Grigioni, dopo un'intensa fase preparatoria, ha optato per una revisione totale della legge scolastica allo scopo di rispondere alle esigenze di una società moderna e a quelle di un'istituzione scolastica chiamata ad aggiornarsi costantemente per non perdere il passo con i progressi della società.

Come sempre, quando si parla di scuola, bisogna concentrarsi soprattutto sugli interessi degli allievi. Per questo motivo il nuovo testo di legge contiene delle normative pensate per offrire alle giovani generazioni una formazione di base più solida possibile. Solo così essi saranno in grado di affrontare con fiducia e competenza la complessità della vita dei prossimi anni.
In generale, l'uomo tende sempre a riporre fiducia in ciò che conosce e a guardare con sospetto ciò che è nuovo. Sarà così anche per la nuova legge scolastica? Con l'inizio di questo secolo 21esimo i progressi in diversi campi della vita hanno subito un'accelerazione improvvisa e con essa sono aumentati anche certe paure e certi controsensi. Per esempio, oggi si parla tanto di rispettare l'ambiente, ma allo stesso tempo le mete delle vacanze devono essere sempre più lontane. Oppure si reclama facilmente per il prezzo dell'energia elettrica, ma nelle giornate di calura estiva, la corsa all'acquisto di condizionatori e congelatori aumenta esponenzialmente in tutta l'Europa.

Partendo da queste costatazioni, sarà inevitabile che certe novità proposte per un settore sociale sensibile come la scuola solleveranno anche delle perplessità. Sono certo però che, dopo la necessaria fase di rodaggio e di assestamento, molte delle novità introdotte nel nuovo testo legale, verranno apprezzate e porteranno dei miglioramenti nella qualità della formazione di base dei nostri allievi. Nel tradizionale messaggio per l'inizio d'anno scolastico, vorrei concentrarmi quest'anno su alcune novità che, a parer mio, potranno avere un effetto molto significativo sul mondo scolastico.

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La scuola dell'infanzia entra di diritto nella struttura statale
La scuola dell'infanzia fa ora parte della scuola popolare, viene gestita in tutti i Comuni dai Consigli scolastici e non più, come succedeva in certi posti, da associazioni religiose o laiche. Essa acquista quindi lo statuto di scuola pubblica, con conseguenze dirette per allievi (migliore assistenza specialistica), per insegnanti (aggiornamento del salario), per genitori (possibilità di usufruire di strutture giornaliere come mensa, doposcuola, ecc.).

Scuola per chi ha difficoltà e per chi ha una marcia in più
Con l'inserimento nella legge di tutta una serie di provvedimenti di pedagogia specializzata si intende migliorare l'assistenza agli allievi in difficoltà. Nelle sezioni di scuola dell'infanzia e di scuola elementare sono inserite da quest'anno due unità settimanali di sostegno preventivo. Una docente di pedagogia specializzata sarà presente nelle sezioni con il preciso compito di individuare eventuali problemi che si presentano, così da poter reagire in tempo: un servizio utilissimo per tutti gli allievi, ma anche per gli insegnanti. Per la comunità ciò comporterà un impegno finanziario supplementare che, a lunga scadenza, si lascerà recuperare. Interventi specialistici in favore degli allievi in giovane età possono evitare accompagnamenti in età matura molto lunghi e molto onerosi.

Ma i provvedimenti di pedagogia specializzata sono anche stati concepiti per individuare in tempo gli allievi che hanno un potenziale al di sopra della media. Si stima che circa il 3% della popolazione in Svizzera abbia delle doti particolari, ragiona in modo diverso, più veloce e intuitivo. Tuttavia, non sempre questi allievi sono i primi della classe, anzi talvolta incontrano difficoltà e alcuni sono emotivamente fragili, si annoiano facilmente, disturbano i compagni, sfidano gli insegnanti. Individuati per tempo dagli specialisti, questi allievi possono essere stimolati adeguatamente secondo le loro caratteristiche specifiche in collaborazione con il loro docente di classe, con la consulenza psicologica scolastica e con l'ispettorato (per esempio con il salto di una classe, dispensa da determinate lezioni, ecc.). La scuola ha il dovere di aiutare anche questi giovani per evitare che sia loro imposto di stare nello standard, ma che possano ricevere stimoli adatti al loro modo particolare di ragionare.

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Una scuola al passo con i tempi

Il legislatore ha inserito nella nuova legge scolastica delle misure che tengono conto dei mutamenti intervenuti a livello famigliare-sociale negli ultimi anni. Coordinare in modo sensato lavoro e scuola non è facile, ma necessario. Giovani coppie nelle quali i genitori hanno la necessità di lavorare entrambi non possono essere lasciate nelle difficoltà. Se nel 1995 in Svizzera le mamme sposate e con figli in età inferiore ai 15 anni inserite nel mondo del lavoro erano circa del 60%, nel 2011 questa quota è salita al 76.4%. Se fino a pochi anni fa (la maggioranza dei figli cresceva in una famiglia tradizionale con i genitori coniugati, oggi la famiglia ha assunto un'altra struttura. Sono aumentati i nuclei famigliari composti di un solo genitore, dove i figli crescono solo con la mamma o con il papà. È una realtà in Svizzera che la quota dei divorzi negli ultimi 30 anni è più che raddoppiata. Se un tempo erano quasi esclusivamente le mamme ad ottenere l'affidamento, oggi, nella metà dei casi, si decide per l'affidamento comune.

Ma la vera tendenza è che si diventa genitori sempre più tardi, il che ha delle ricadute dirette sulla scuola, fenomeni non ancora completamente analizzati dal punto di vista sociologico. Nel 2009 ben 53.2% delle coppie svizzere che erano obbligate a fare riferimento all'assistenza esterna da parte dei nonni, 29.4% ricorrevano all'assistenza di asili nido, 13.4% alle mamme diurne, 7.1% ai vicini o conoscenti, 4.2% alle mense scolastiche e ai doposcuola. Il nuovo testo di legge entrato in vigore nei Grigioni prevede che tutti gli allievi delle scuole dell'infanzia e delle elementari seguiranno le lezioni in modo continuato, senza ore buche o inizi alternati almeno il mattino. Sono i cosiddetti orari a blocchi che, si spera, potranno agevolare l'organizzazione del lavoro in molte famiglie. Inoltre è stato introdotto il principio della creazione delle mense scolastiche che le scuole sono chiamate a organizzare se esiste un'effettiva richiesta. Le scuole possono introdurre nell'orario delle offerte supplementari e l'inizio della scuola è stato uniformato a livello cantonale (eccezion fatta per il Moesano). Sono tutte misure inserite per rispondere alle famiglie del giorno d'oggi, perché i loro figli possano approfittare della scuola senza essere penalizzati dalle nuove realtà lavorative. Queste novità hanno obbligato i responsabili delle sedi a programmare il nuovo anno scolastico con grande meticolosità, affrontando diversi ostacoli nuovi. Vorrei ringraziarli sentitamente e, contemporaneamente, vorrei invitare i genitori a una certa comprensione e pazienza se, agli inizi dell'anno, qualcosa non dovesse funzionare in modo ottimale.

Adeguamento del salario degli insegnanti
L'ordinanza che regolava il salario degli insegnati è stata integrata nella Legge scolastica e il loro salario è stato portato al livello dei colleghi della Svizzera orientale. L'aumento è stato deciso dal Gran Consiglio che ha preso atto dei nuovi impegni ai quali gli insegnanti da anni ormai devono saper far fronte (comunicazione verso l'esterno, aggiornamenti specialistici, nuovi metodi di insegnamento, assunzioni di compiti delegati alla scuola dalla crescente complessità sociale, ecc.). Partendo dal presupposto che una buona scuola poggia soprattutto sulla competenza e la preparazione dei suoi insegnanti, il riconoscimento e l'apprezzamento sociale garantito dallo Stato resta pur sempre un elemento fondamentale per l'esito di ogni riforma scolastica.

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Le riforme in campo scolastico non sono mai finite
Il piano di studio 21 al quale in nostro Cantone ha aderito, si trova in procedura di consultazione fino alla fine del 2013. Dopo aver raccolto i suggerimenti e le proposte degli interessati, esso verrà rielaborato e proposto ai Cantoni di lingua tedesca e plurilingui nell'autunno 2014, ai quali spetterà poi il compito di tradurlo in realtà. Nel nuovo piano di studio, il compito educativo della scuola è riassunto in «competenze» grazie alle quali le scolare e gli scolari dovranno essere in grado di applicare nella vita di tutti i giorni le nozioni imparate a scuola. Non si tratta di un cambiamento che farà la storia della scuola perché l'insegnamento odierno privilegia già questo tipo di approccio orientandosi verso il vivere di tutti i giorni. Tuttavia, la possibilità di identificare con una certa precisione le competenze-chiave da acquisire dai singoli allievi, darà più trasparenza al percorso educativo di ogni individuo. Maggiori informazioni sul sito delle scuole del Grigioni italiano www.portalesud.ch

Buon inizio a tutti
Nella nostra piccola Svizzera la materia prima di assoluta importanza è sempre stata e, speriamo resterà a lungo, la formazione scolastica e professionale di tutti i cittadini. Il nostro Stato, a tutti i livelli, da quello comunale fino a quello federale, ha sempre investito molte forze umane e finanziarie per dare alla popolazione residente una formazione di buon livello. Se oggi in Svizzera possiamo usufruire di una qualità di vita fra le più alte al mondo, questo lo dobbiamo al seguente principio: più l'intera popolazione ha accesso ad una formazione di base solida e più alte sono le possibilità di accesso al benessere. Non a caso in tutte le statistiche ufficiali troviamo istituti formativi elvetici nei primi posti al mondo (ETHZ, EPFL). Anche sul piano della formazione di base ce la caviamo bene in confronto a tanti paesi europei, pur riconoscendo che ci sono ancora spazi di miglioramento. Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare tutti coloro che in un modo o nell'altro si impegnano affinché questo bene prezioso, la nostra scuola, venga sempre valorizzata come una valida palestra di democrazia. Auguriamoci che l'istituzione scolastica possa migliorare costantemente per potere assolvere nel migliore