Una scuola in evoluzione permanente

ispettorato 277di Dante Peduzzi, Ispettore scolastico del Grigioni italiano

Recentemente non è raro sentire delle osservazioni critiche sui cambiamenti perennemente in atto all'interno del mondo scolastico. Effettivamente, non tutto ciò che ha dimostrato la sua validità deve essere cambiato per forza, anche nella scuola. Mi sembra saggio. Tuttavia anche la realtà scolastica segue forzatamente (e qualche volta l'anticipa!) l'evoluzione della società, per cui i cambiamenti sono e saranno inevitabili se si vogliono preparare i giovani per le esigenze future di una società che non si ferma.

Recente studio di indubbio interesse
In tutti gli ambiti lavorativi del campo sociale (scuole, ospedali, ecc.) le interazioni tra le persone assumono estrema importanza. Lo stesso avviene all'interno delle aule scolastiche, dove gli equilibri e le dinamiche fra le persone assumono dei ruoli molto delicati e complessi. Nel 2012 è apparso uno studio molto importante di John Hattie , ricercatore dell'Università di Melbourne, studio che ha suscitato grande interesse proprio per avere messo a fuoco certe dinamiche che dipendono dalle relazioni fra le persone. Purtroppo lo studio non è stato ancora tradotto in italiano, ciò che invece è prontamente successo in area germanofona. La ricerca di John Hattie, basata su diverse migliaia di dati, ordinati in 138 variabili, permette di osservare degli aspetti centrali per l'insegnamento: dai criteri che promuovono l'apprendimento, all'importanza degli insegnanti e delle scuole, dai programmi scolastici alle potenzialità dell'ambiente familiare come supporto di crescita per l'apprendimento.

Rendere evidente il processo di apprendimento
Uno dei meriti riconosciuti allo studio citato è proprio quello di essere basato su dei dati empirici, vale a dire su degli elementi oggettivi dimostrabili nella realtà, direttamente visibili, concreti. Da qui anche il titolo della sua opera. Uno degli elementi centrali dello studio consiste nella presa di coscienza da parte degli insegnanti nel verificare l'efficacia dell'insegnamento. Fino ad oggi la domanda su quanto è stato trattato nella lezione era basata generalmente sul commento di ciò che è stato fatto bene o meno bene. E questo resta sempre valido e utile. Lo studio dimostra però che è possibile essere più efficaci nell'insegnamento se l'attenzione dell'insegnante si sposta sul processo di apprendimento e sull'esperienza concreta vissuta dagli allievi durante questo processo. Per dirla in modo più semplice, se l'insegnante si preoccupa di rendere trasparente ai propri allievi come è possibile imparare una determinata cosa, l'allievo, a sua volta, imparerà in modo più efficace e in seguito saprà applicare questa strategia istintivamente in simili situazioni che incontrerà in futuro. È stato dimostrato che così facendo si rafforzano le capacità d'apprendimento autonomo e permanente, utilissimo non solo all'interno della scuola, ma per la vita intera.

Valorizzare il punto di vista dell'allievo
Una caratteristica di qualità dell'insegnamento, già conosciuta in passato, ma che oggi assume ancora maggiore importanza, è la competenza dell'insegnante di guardare l'insegnamento dalla prospettiva dell'allievo. Questo immedesimarsi in altri punti di vista non è un'attitudine che si può apprendere solo tecnicamente, ma è il frutto di una disponibilità al dialogo, di un atteggiamento di rispetto e di un'attenzione continua ai riscontri che provengono dall'altra parte del banco. Oggi non è più possibile pretendere di promuovere e sviluppare l'insegnamento senza concedere attenzione a questo aspetto.

La centralità dell'insegnante
Oggi è dimostrato sulla base delle migliaia di casi studiati da Hattie e dal suo istituto che un processo di apprendimento ottimale può avvenire solo se l'insegnante è competente su ciò che insegna, se si prepara adeguatamente, se è capace di istaurare e mantenere delle regole di comportamento concordate con gli allievi, se è capace di mostrare concretamente un modello/metodo di apprendimento e se è attento ai riscontri che gli forniscono gli allievi. L'insegnamento frontale, tanto osteggiato negli anni scorsi, è rivalutato se non è fine a sé stesso, ma come alternativa fra insegnamento guidato (essenziale in caso di allievi in difficoltà) ed insegnamento cooperativo (dove si applicano dei metodi di apprendimento autogestito).

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L'importanza dell'educazione extrascolastica
Lo studio citato ha dimostrato che la scuola deve concedere grande attenzione alle diversità fra allievi nel contesto extrascolastico. Buona parte del successo nello studio, è stato dimostrato, proviene dalle varianti quali: il livello delle preconoscenze, le capacità intellettive, la motivazione, le capacità di concentrazione, la conoscenza di sé, l'autostima. Da qui l'esigenza assoluta, prevista anche dalla nostra Legge scolastica, di una stretta collaborazione tra scuola, famiglia e responsabili dell'educazione degli allievi.

Aggiornamento permanente di tutti gli attori della scuola
Anche il mondo della scuola, seguendo l'evoluzione della società, si fa sempre più tecnico e specialistico. L'insegnante è diventato un esperto per l'insegnamento e l'apprendimento. Egli è obbligato ad aggiornarsi costantemente, diventando un regista, deve essere attento a valutare situazioni mutevoli che influenzano l'insegnamento e l'apprendimento. Deve soprattutto avere un'attitudine positiva e fiduciosa verso gli allievi. Non basta avere avuto una formazione accademica per insegnare con professionalità!

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Insegnanti, direzioni e autorità scolastiche hanno l'obbligo di restare vigili di fronte ai cambiamenti della scuola, evoluzioni che diventeranno essenziali e inevitabili anche per le sedi più piccole, perché l'evoluzione della società non si ferma alle periferie delle grandi metropoli.

Insegnanti, famiglie e comunità sono chiamate a collaborare sempre maggiormente allo scopo di fornire le migliori condizioni affinché all'interno delle aule si possa lavorare bene. Uno stato che sa investire con criterio nell'educazione e nella formazione della sua gioventù si garantisce un futuro dignitoso. Finora il nostro sistema scolastico ha fatto il suo dovere, prova ne sono i parametri della qualità della vita in Svizzera che non sarebbero possibili senza una formazione di base generalizzata di buona qualità. Tuttavia non possiamo sederci sugli allori, dobbiamo sforzarci per garantire un alto il livello di formazione per tutti, dovremo essere attenti alle esigenze economiche e sociali interne, ma anche su ciò che sta succedendo al di fuori della nostra piccola realtà scolastica.

Per l'inizio di quest'anno scolastico auguro a tutti, allievi e insegnanti, ma anche ai genitori e a chi opera attorno al mondo della scuola, di operare con professionalità, gioia e positività, anche nei momenti di difficoltà. Auguro loro di non avere paura nell'affrontare le nuove sfide, ma anche di avere la saggezza e la prudenza sufficienti per mantenere e rafforzare ciò che l'esperienza degli anni passati ha dimostrato di essere valido.


Hattie, John A-.C. (2012): Visible Learning for Teachers-Maximizing impact on learning. London& New York.