Parlare di razzismo a scuola

razzismo270Sui nuovi media si leggono a volte messaggi razzisti e xenofobi scritti da adolescenti. È un fenomeno preoccupante di cui la scuola si deve occupare. La rivista «Tangram» della Commissione federale contro il razzismo presenta alcune possibili percorsi su come trattare il tema in classe.

«Ci risiamo, si potrebbe pensare: la scuola come panacea di tutti i mali», scrive nell'editoriale la presidente della Commissione federale contro il razzismo (CFR) Martine Brunschwig Graf. «È vero che non è sempre giusto incaricare la scuola di turare le falle di un mondo imperfetto, ma nel caso della lotta al razzismo e alla discriminazione razziale, è effettivamente indispensabile».

Nel dossier della rivista «Tangram» viene dedicato ampio spazio a questo tema. Oltre ad alcuni articoli sull'educazione al razzismo, all'antisemitismo e all'interculturalità, il dossier presenta i materiali didattici del centro nazionale di competenza éducation21. In questo momento in catalogo ci sono 72 titoli in italiano incentrati sul tema razzismo.

La rivista presenta anche la testimonianza di una docente di Losanna. Quest'ultima racconta le sue esperienze vissute con allievi adolescenti con un retroterra migratorio. In un altro articolo viene presentata la «Scatola delle diversità», uno strumento che dalla fine del 2016 sarà a disposizione degli asili nido e delle scuole dell'infanzia. La scatola contiene vari utensili tra cui il cosiddetto ventaglio delle domande e un set di personaggi Duplo, tutti diversi, per stimolare il confronto ludico con la diversità e i punti in comune.

Viene inoltre presentato l'esempio della scuola friburghese che mette l'accento sull'integrazione degli allievi con un retroterra migratorio. La popolazione della città di Friburgo è per il 35 per cento di origine straniera. Per facilitare l'integrazione e la conoscenza del complesso panorama scolastico svizzero la città ha istituito il Servizio di contatto scuola-genitori migranti KSMF/SCEPM. L'iniziativa è coronata da successo. «In molti casi alla fine della scuola dell'obbligo due o tre dei cinque migliori allievi hanno un background migratorio», si legge nella rivista. Altri esempi di attività e iniziative didattiche sono presentate in altre pagine del n. 37 della rivista «Tangram».


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